sabato 24 ottobre 2009

NORMA CEI 0-15; UN PO' DI CONFUSIONE?

Nella prefazione della norma CEI 0-15, Manutenzione delle cabine elettriche MT/BT dei clienti/utenti finali, pubblicata in aprile dell'anno 2006,oltre ad affermare erroneamente l’equivalenza tra la regola d’arte e la norma tecnica, si lascia intendere che non è obbligatorio adeguare le cabine elettriche alla regola d’arte oggi vigente. Ciò sembra del tutto fuorviante.
Molti non hanno ancora capito e tra questi non pochi esperti del Comitato Elettrotecnico Italiano che la regola d’arte e le norme tecniche non sono ( per fortuna ) la stessa cosa. Un impianto elettrico deve sempre e comunque essere adeguato alla regola d’arte; potrà forse non dover essere adeguato all’ultima edizione pubblicata delle norme tecniche, anche se gli ultimi orientamenti in proposito sembrano dire il contrario ( DLgs. 81/2008 ). Ecco un esempio banalissimo e non infrequente: se ci fosse o ci fosse stato nella norma tecnica un errore, non difficilmente riconoscibile, come già abbiamo più volte dimostrato può capitare, corre comunque l’obbligo per tutti , sia che una eventuale nuova norma più aggiornata ne contempli o meno la sua correzione, di rendere sicuro l’impianto, in quanto ciò lo richiede l’applicazione della regola dell’arte ( legge 186/1968 ) non ancora prudentemente abrogata.
Constatiamo senza dubbio un bel po’ di confusione: di basso livello quando ancora si confonde la norma tecnica con la regola dell’arte e ad alto livello, quando non si dice chiaramente come il datore di lavoro e di conseguenza il tecnico si debba comportare ogniqualvolta viene pubblicato un nuovo documento normativo.

sabato 10 ottobre 2009

Commenti alla norma CEI 0-15, n. 2. La norma si allarga troppo ?

Nel "BLOG DELL’ING. TEDESCHI GIANCARLO" abbiamo scritto ieri dell’infelice esordio della norma CEI 0-15, che tratta della manutenzione delle cabine elettriche MT/BT. Abbiamo segnalato tre presunti errori contenuti nella sua prefazione.
Oggi vogliamo enfatizzare un altro suo aspetto, ricorrente in altri documenti, che non è abbastanza tenuto sotto osservazione dagli addetti ai lavori. I normatori nel documento si occupano di aspetti, dei quali ordinariamente per mandato originale non dovrebbero occuparsi.
Che una norma tecnica debba occuparsi della definizione di manutenzione, di manutentore e di addetti alla manutenzione, degli appalti e della esecuzione dei lavori di manutenzione, entrando nel merito delle modalità di esecuzione, della scelta dell’impresa appaltatrice e del profilo professionale delle figure coinvolte sembra comunque una forzatura, anche se trovasse giustificazione in qualche altro documento. Esistono già definizioni di manutenzione, con le quali le nuove non possono non entrare in conflitto, quando, come facilmente può accadere, esse non siano sovrapponibili. Peraltro quelle preesistenti non hanno certo minor dignità e autorevolezza. Perché creare inutile confusione ?
Continueremo ad esaminare il documento !
La nostra tesi è la seguente: il documento è inutile e doppiamente costoso. Il suo valore tecnico, per il quale si propone, è molto, troppo basso. Non siete d’accordo ?