mercoledì 12 novembre 2008

- Nt NELLA CEI 81-3 OBSOLETI? n.3

Ho preso in considerazione i dati riportati nell’articolo dal titolo "La densità di fulminazione nel territorio italiano" a firma di Marina Bernardi di CESI spa comparso sulla rivista AEIT, gennaio/febbraio 2007. Un articolo molto interessante e rigraziamo l’autrice.
E’ riportata a pag. 51 una mappa dell’Italia indicante i risultati di una campagna di rilevazione della densità di fulmini ( Nt ) caduti nel territorio nazionale nell’arco del decennio 1969-1979 eseguita da Enel. Si notano valori mediamente abbastanza inferiori a quelli presenti nella datata norma CEI 81-3.
Tre mappe simili ( densità di rilevazione dei fulmini a terra ) relative agli anni 2002, 2003 e 2004, griglia 20 x 20 km, ottenute con il sistema moderno di rilevazione del SIRF, sono disponibili a pag. 56 nella stessa rivista anche se non con una buona definizione. Si notano valori mediamente abbastanza inferiori a quelli presenti nella norma CEI 81-3.
Una mappa simile ( densità di rilevazione dei fulmini a terra ) relativa all’arco temporale 2005 e 2006, ottenuta con il sistema moderno di rilevazione del SIRF, è disponibile a pag. 55 sempre non con una buona definizione. Si notano valori mediamente circa uguali a quelli presenti nella norma CEI 81-3. La distribuzione però dei valori di Nt sul territorio nazionale è molto diversa da quella presente nella norma CEI 81-3.
Qualche anno fa in un catalogo CONTRADE, nota società distributrice di limitatori di sovratensione, era proposta la carta della densità di fulminazione del territorio italiano per l'anno 1999 ( fonte CESI-SIRF ). Anche dall'esame di questo documento si possono notare valori mediamente inferiori di Nt rispetto a a quelli indicati nellanorma CEI 81-3.
Si conclude che mediamente i valori più probabili di Nt sono inferiori a quelli proposti dalla norma CEI 81-3. Pertanto anche se non per entità importanti si può dire che i valori di Nt proposti dalla norma CEI e che ancor oggi tutti usiamo sono doppiamente soprastimati: 1 ) i valori effettivi risultano inferiori come dimostra l’esame appena condotto, che pur non presentando la dovuta compiutezza, esprime comunque una valutazione molto indicativa; 2) la suddivisione in zone di ugual valore di Nt non rispecchia la realtà, infatti, ad esempio, nell’area contrassegnata con Nt pari a 4 fulmini/km2 la densità di fulminazione può variare da 2,5 a 4, e mediamente si deve ipotizzare che valga 3,25. Per effetto delle due cause di sovradimensionamento e per quanto già detto in questo blog in "VALORE DI Nt", in "Nt NELLA NORMA CEI 81-3 OBSOLETI ? n. 1 e n. 2" è plausibile pertanto ipotizzare un coefficiente di sovradimensionamento medio di Nt pari a 1,5 da utilizzare per il calcolo del sovradimensionamento globale del rischio da fulminazione.
Non si può non osservare che in tutto l’apprezzabile articolo presentato sulla rivista AEIT, che occupa ben otto pagine della rivista, non si spende una parola per informare il lettore su un risultato di fondamentale importanza : i valori di Nt ricavabili dai nuovi rilievi sono superiori o inferiori a quelli che ancor oggi ex norma CEI 81-3 utilizziamo?
La risposta a me sembra scontata e non mi capacito del fatto che una tale questione sia confinata in una specie di Limbo.

Nessun commento: