venerdì 20 novembre 2009

RIFASAMENTO INDUSTRIALE n. 2, norma CEI EN 61439 e CEI 17-13

RIFASAMENTO INDUSTRIALE n. 2
Dimensionamento del conduttore di terra
In alcune applicazioni ordinarie un costruttore di apparecchiature di rifasamento automatico chiede di utilizzare un conduttore di terra di sezione pari al 60% del conduttore di fase dell'alimentazione. Abbiamo rivisitato la norma CEI 64-8 per verificare se in essa si potesse trovare la giustificazione di una tale richiesta così precisa. In realtà non abbiamo trovato nei disposti della norma questa curiosa disposizione. Pur ritenendo che tale richiesta non risulti in genere pericolosa, non è chiaro il motivo per il quale il costruttore si assuma la responsabilità di andare oltre la norma, quando sarebbe stato sufficiente rimandare ai contenuti della norma tecnica vigente. A difesa del costruttore si può dire che questi per il conduttore di protezione chiedendo il 60 % della sezione del conduttore di fase si cautela ( con un 20 % supplementare ) rispetto alla possibile scelta prevista/concessa dalla norma CEI 64-8, quella convenzionale.
Propongo le seguenti osservazioni al riguardo. Supponiamo come spesso accade che il quadro di rifasamento automatico si trovi nel locale cabina di trasformazione appena a valle del quadro generale di BT. Sappiamo che le correnti di corto circuito verso terra nel locale cabina di trasformazione sono quasi uguali alle corrispondenti di corto circuito trifase, per le quali devono essere dimensionati i conduttori di fase. Non si capisce per quale motivo il conduttore di protezione in tale situazione possa essere scelto di sezione metà ( 50 % ) o sezione pari al 60 % di quella del conduttore di fase, visto che la corrente che lo può interessare è la stessa che percorre il corrispondente conduttore di fase.
Aggiungiamo a completamento di quanto esposto, come segnale di attenzione di come anche alle stesse norme si debba guardare con attenzione critica, che la stessa possibilità concessa dalla norma di scegliere la sezione del conduttore di protezione con il calcolo non è cautelativa, almeno nella situazione presentata, che riguarda cioè i locali cabine di trasformazione e quelli ad essi vicini e che può risultare abbastanza generale. Infatti mentre le correnti di corto circuito in prossimità del trasformatore si manifestano con un transitorio non trascurabile, la formula presentata all’articolo 543.1.1 della norma CEI 64-8 per consentire il calcolo della sezione minima da adottare non tiene conto di tale fenomeno: ciò purtroppo a sfavore della sicurezza.
Per concludere troviamo più giusto che il costruttore del quadro di rifasamento debba demandare la scelta della sezione del conduttore di protezione al progettista dell’impianto elettrico e/o della modifica o ampliamento dello stesso ( legge 46/90 e DM 37/2008 ) o comunque alle regole di buona tecnica vigenti, ricordando solo ciò che la norma CEI sulle apparecchiature ( AS e ANS ) propone ai fini della protezione dai contatti indiretti.
Di quel numero particolare pari al 60 % affacciatosi nel nostro approfondimento parleremo in un’altra occasione, quando tratteremo la tenuta dei quadri di rifasamento al corto circuito.

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