Sul problema nel passato e anche di recente da noi sollevato relativamente all'utilizzo insicuro degli interruttori automatici quando soggetti a correnti di corto circuito con cosfi inferiori a quelli di targa, come di regola avviene a valle dei trasformatori di media e alta potenza nelle cabine di trasformazione, abbiamo ricevuto una cortese risposta dal Comitato Elettrotecnico Italiano.
Vi proponiamo pari pari il testo della parte principale della risposta:
"...........; per la risposta sono stati interpellati esperti del Comitato Tecnico per le norme degli impianti elettrici utilizzatori, nonché esperti appartenenti ad aziende costruttrici di interruttori. Per avere un quadro completo il più completo possibile della situazione è stata consultata anche la Norma CEI EN 50160 “Caratteristiche della tensione fornita dalle reti pubbliche di distribuzione dell’energia elettrica”, pensando che in questa norma fossero indicati elementi utili per una risposta. Purtroppo da questo punto di vista non è emerso nulla di significativo.
Dopo questa doverosa premessa la informiamo che non è possibile affermare la rispondenza o meno alla regola dell’arte di un impianto elettrico che risponde alle caratteristiche indicate nel suo quesito, tuttavia, per valori di cosfì inferiori a 0,2 (per esempio 0,15) è necessario interpellare il costruttore del dispositivo di protezione utilizzato. La Norma CEI EN 60947-2 tiene conto come dato di riferimento del cosfì, il valore di 0,2. ................... ".
Credo che molte siano le riflessioni che possiamo trarre dalla risposta, che abbiamo ricevuto dagli esperti del CEI, che al di là dei contenuti ben poco tranquillizzati, ci sentiamo in dovere di ringraziare.
Certamente ci sarà in un prossimo futuro ragione di risentirci per gli opportuni/doverosi approfondimenti.
Aspettiamo contributi.
giovedì 24 marzo 2011
IL POTERE DI INTERRUZIONE E IL COSFI. Norma Cei En 60947-2, CEI 64-8
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento