La norma CEI 81-10 fa della probabilità del manifestarsi degli eventi un fondamento del suo contenuto.
Per la verifica della necessità della protezione o meno dalle scariche atmosferiche per un edificio la norma CEI 81-10/2 chiede di default di mettere in conto il rischio di incendio dovuto ai fulmini che possono colpire la linea di alimentazione dello stesso edificio per la lunghezza di un kilometro. Tale contributo si propone come determinante (! ) per il risultato della verifica.
Nel mio vecchio testo di impianti elettrici del prof. A. Paolucci si legge che il raggio di azione delle linee di BT era di alcune centinaia di metri. Oggi non so con precisione se sia aumentato e di quanto. Ritengo comunque per evidenti ragioni tecniche che dorsali di alimentazione lunghe un kilometro costituiscano una eccezione.
Trovo ingiusto che la norma tecnica condizioni pesantemente in mancanza di difficili approfondimenti il risultato della verifica che il tecnico deve condurre per decidere o meno la necessità di costosi interventi, dando grave testimonianza di dimenticare completamente il carattere probabilistico cui la norma più di ogni altra norma tecnica si ispira.
In questo modo si fanno poco gli interessi dei cittadini e molto quelli dei costruttori/fornitori di dispositivi e di impianti esterni di protezione.
Brilla il ruolo del Comitato Elettrotecnico Italiano CEI in questa circostanza in quanto a garanzie di sicurezza dei cittadini: sicurezza ad ogni costo sempre e comunque !!
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