Ho manifestato nel passato in almeno in tre occasioni le mie grosse perplessità nei confronti di alcuni contenuti come dell'impianto generale della norma CEI 81-4 e recentemente anche della norma CEI 81-10. Esse sono state manifestate con lettere rivolte all'AEIT. Sono riuscito sempre con molta fatica a farle pubblicare sulla rivista AEIT dell'associazione. Ho toccato con mano che presso l'AEIT interessa molto di più che l'immagine del CEI non risulti danneggiata che non la sicurezza e gli interessi dei cittadini.
Ho letto non proprio per caso un articolo in internet del prof. C. Bouquegneau, prorettore della Facoltà Politecnico di Mons in Belgio dal titolo " A Critical Wiew on the Lightning Protection International Standard" e vi ho trovato molte osservazioni interessanti e vicine in qualche modo alle mie ben più povere osservazioni. Trascrivo più sotto senza ulteriori commenti uno stralcio significativo di quanto ho letto, ricordando a tutti l'autorevolezza della fonte.
WE ARE GOING TO FOCUS ON THE BASIC PRINCIPLES LEADING TO A NOT STRAIGHTFORWORD INTERNATIONAL CONSENSUS AND CRITICISE SOME SPECIFIC APPROACHES, REPELLING SOME OTHER ONES EMPHASISED IN SOME COUNTRIES AND ESSENZIALLY BASED ON MORE COMMERCIAL THAN SCIENTIFIC ARGUMENTS.
sabato 28 febbraio 2009
NORMA CEI EN 62305-2, CEI 81-10, IMPORTANTI SOTTACIUTE NOVITA'
In fase progettuale si deve rivedere completamente la sensibilità in passato acquisita in merito alla valutazione dell'autoprotezione degli edifici anche nell'ambito residenziale. Ciò è dovuto all'improvviso, poco giustificato e consistente aumento subito dai coefficienti previsti dalla norma CEI 81-10 per la determinazione del relativo rischio. L'argomento è trattato nell'articolo dal titolo "Protezione contro i fulmini" apparso sul numero di febbraio della rivista Contatto Elettrico, BEMA editrice MILANO.
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