5. Obsolescenza dei valori convenzionali del fattore di potenza di cortocircuito previsti dalle norme CEI EN IEC 60947 da riferire alle prestazioni degli interruttori di protezione di BT
Il fattore di potenza della
corrente di cortocircuito definisce il valore “n” introdotto dalla norma per
ciascuna classe di interruttori. Gli
esperti estensori della norma hanno ritenuto alla data della prima edizione
della norma che valori del fattore di potenza della corrente di cortocircuito
inferiori a quelli proposti nella tabella risultassero molto improbabili nella
progettazione degli ordinari impianti elettrici. I valori del fattore di potenza (cosfi) e
del rapporto “n” proposti nella sopra richiamata Tabella 1 della norma CEI EN
IEC 60947-2 sono
riportati in Fig. 1 in funzione della classe dei poteri di interruzione
(corrente di prova I).
corrente di prova I kA |
cosfi |
n |
I ≤ 3 |
0,9 |
1,42 |
3 < I ≤
4,5 |
0,8 |
1,47 |
4,5 < I ≤
6 |
0,7 |
1,53 |
6 < I ≤
10 |
0,5 |
1,7 |
10 < I ≤
20 |
0,3 |
2,0 |
20 < I ≤
50 |
0,25 |
2,1 |
50 < I |
0,2 |
2,2 |
Fig. 1 - Valori del fattore di potenza e del
rapporto tra potere di chiusura e potere di apertura previsto per condurre le
prove secondo la norma CEI EN IEC 60947-2
Si può facilmente verificare
che i valori del cosfi, cui la norma con la tabella n. 1 fa riferimento, non
costituiscono oggi un valido riferimento. I fattori di potenza della corrente
di cortocircuito presunta indicati nella tabella risultano inadeguati. Molte
infatti sono le situazioni, in cui i valori del fattore di potenza della
corrente di cortocircuito a sono inferiori a quelli proposti nella tabella 1
della norma CEI EN IEC 60947-2, richiamati anche nella Tabella 7 della norma
CEI EN 61439-1[1].
La nota alla tabella 7 della norma
CEI EN 61439-1 già nell’anno 2012 poneva in evidenza il problema
dell’obsolescenza dei valori dei fattori di potenza proposti nella tabella
stessa. Il contenuto della nota è il seguente : “ I valori della
presente tabella tengono conto della maggioranza delle applicazioni. In zone
particolari, per es. in vicinanza di trasformatori o generatori, il fattore di
potenza può assumere valori più bassi, per cui in questi casi il valore massimo
della corrente di picco presunta può diventare il valore limitativo, invece del
valore efficace della corrente di cortocircuito. Il segnale di
attenzione non fu seriamente preso in considerazione e ha negativamente, a
nostro avviso, influenzato i contenuti di alcuni testi normativi
successivamente pubblicati, come si potrà verificare. Le norme hanno prescritto
successivamente, quando sollecitate a farlo, che le prestazioni degli
interruttori risultassero adeguate al valore di cresta della corrente di
cortocircuito da controllare, trascurando il fatto che parimenti anche il
distinto potere di interruzione doveva essere garantito nelle condizioni fuori
standard richiamate. Le barrature dei quadri elettrici non devono aprite la
corrente di cortocircuito.
Per quanto riguarda la
inattualità dei valori riportati in Tabella 1 della norma, si può osservare
come in tutte le cabine di trasformazione, se non di piccola potenza, quando i relativi
quadri di distribuzione si trovano in prossimità del trasformatore, le correnti
di cortocircuito che riguardano gli interruttori installati negli stessi quadri
possono presentare un fattore di potenza inferiore a quello convenzionale indicato
nella norma CEI EN 60947-2.
Ciò a maggior ragione per i sempre migliori rendimenti su cui negli ultimi anni
per legge per i trasformatori MT/BT si può contare[2].
Meraviglia l’esempio presentato
nella guida CEI 121-5, per il quale il quadro elettrico principale di BT è
previsto ad una distanza di circa 100 m da un trasformatore MT/BT (Pn 1000 kVA)[3]. Sembra quasi che gli esperti normatori non
volessero fare i conti con il problema del fattore di potenza, di cui in queste
note si tratta.
La scarsa conoscenza del
problema nel mondo della progettazione suggerisce la possibilità che molti
quadri di BT importanti, che fino a ieri sono stati realizzati potrebbero
risultare non a regola d’arte[4],[5],
per quanto progettati e realizzati e collaudati da professionisti di
valore.
[1]
CEI EN 61439-1 (CEI 17-113) "Apparecchiature
assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 1:
Regole generali”
[2] Come anche la Parte 8 della norma CEI 64-8, dedicata
all’efficienza degli impianti elettrici, giustamente suggerisce.
[3]
Guida Tecnica CEI 121-5; 07-2015, Guida alla
normativa applicabile ai quadri elettrici di bassa tensione e riferimenti
legislativi, pag. 118. Una conduttura
lunga 100 m risulta costituita per ogni fase da 5 conduttori, ciascuno di
sezione pari a 240 mm2 alimenta un quadro di corrente nominale pari
a 1600 A contrariamente ad un più
corretto orientamento in fatto di efficienza.
[4] Editoriale Delfino, Elettrificazione,
10, 2015, n. 714, La scelta degli interruttori automatici; Editoriale Delfino, Elettrificazione
1-2 2020, n. 744, Appunti a proposito della grana del cosfi di
cortocircuito; Editoriale Delfino, Elettrificazione, 6-7, 2020, n. 747, La
selezione degli interruttori nei casi critici.
[5]
Il dover riconoscere tardivamente la presenza di
molte situazioni potenzialmente pericolose potrebbe motivare lo scarso
interesse l’ente normatore dimostra per un approfondimento del tema.
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