Ho eseguito, naturalmente approssimato, il calcolo della icc
e del relativo cosficc in una cassetta di derivazione situata all’inizio di una
blindosbarra posta all’interno di un reparto di produzione fili smaltati.
Tutti i cavi sono posati senza un ordine di progetto, tranne
quelli che dai TR adducono al Power Center, che sono posati a strato su una
passarella con disposizione RRRRRR, SSSSSS, TTTTTT,…..
Ho considerato il parallelo di n. 2 trasformatori, 20/0,4 kV
da 1250 kVA, Pcc 14.000 W e vcc 6,2
%. Al Power Center n. 6 cavi per fase in
rame da 240 mm2. Dal Power
Center ad un Commutatore Statico di un
UPS ( 3 x 300 kVA ) e da questo ad una
sezione di sbarre di distribuzione dello stesso Power Center per complessivi (
andata e ritorno ) 26 m
si va con cavi posati in cunicolo : n. 5 cavi per fase da 240 mm2. Dal
Power Center alla blindo sbarra in campo si va per 115 m con cavi posati in
canala aperta : n. 4 cavi per fase da
240 mm2.
Se i calcoli non sono sbagliati ( è il caso di controllare !
) la corrente di corto circuito trifase all’inizio della blindo sbarra, dove
praticamente si vuole installare un interruttore automatico a protezione della
derivazione vale circa 12 kA e il suo cosfi vale 0,24.
Analogamente la corrente di corto circuito monofase
all’inizio della blindo sbarra, se nello stesso punto si volesse installare un
interruttore automatico a protezione della derivazione monofase vale circa 6,2
kA e il suo cosfi vale 0,37.
Ho trascurato la sezione MT , senza alterare, come si sa, la
sostanza dei risultati vale solo la reattanza che incide per 1-2 % sul valore
della icc.
Ho trascurato il contributo motori, che come si sa ha una
forte valenza reattiva.
Ci si chiede se si possono installare interruttori
trifasi con potere di interruzione da 15 kA e da 10 kA rispettivamente nei due
casi, quando si sia informati che gli stessi poteri di interruzione sono
definiti per cosfi pari a 0,3 e a 0,5 e riconoscendo che questi valori sono
superiori a quelli con i quali le correnti di corto circuito si possono
manifestare.
Credo che tutti gli operatori del settore abbiano diritto ad
una precisa risposta da parte del CEI. Si osservi che la questione è stata
posta non pochi anni fa.